XXII Conferenza Internazionale, VIVERE E CAMMINARE IN CITTÀ. NUOVI PARADIGMI, Brescia, 5 giugno 2015 Peri-urban agriculture and the care of the land Rita Romano, PhD in Tecnica Urbanistica, Roma Sapienza University Claudia Mattogno, professor of Urban Design, Roma Sapienza University Abstract The paper discusses some general conditions related to contemporary fringe areas, also called intermediate territories. It develops some open issues related to the impacts and the possible mitigation strategies, framing possible innovations in territorial government, outlining some research perspectives and case studies. Nowadays urban areas margin represents the reversal of the traditional relationship between the city and the surrounding areas and can be considered as one of the paradigms of the profound changes between landscape’s different components; relationships that are not only physical, but also social, political, economic and cultural. The speed at which the transformations of the territory have undermined the relationship is greater than the rate at which the mental, cognitive, and semantic interpretation is done. Despite being significant the misalignment between changes in spatial conformations, interpretive approaches and consequent governmental activities, the discipline is facing attempts to give a new name to existing conditions no longer describable, effectively, through established lexicons and concepts. However, many fringe areas are no longer able to maintain their original agricultural function, becoming abandoned areas or areas waiting for future urbanization. In these areas, urban and rural environment co-exist just a few meters away without dialogue and with a state of "presence" that does not mean relationship between the parties, but only being in a place simultaneously. Therefore the paper tries to suggest some planning guidelines in terms of approaches and methods to ensure that urban fringe areas could become the place where the dialogue between the city and the countryside is open in an unprecedented view of territorial components and of the relationships between those components. While, the planning shows some delay in handling dynamics affecting urban fringe areas, on the other hand, more and more numerous are the initiatives of urban agriculture conducted by people who recognize their agricultural function as an opportunity to add important and valuable resources. Recent experiences show that the recovery of the agricultural function, especially in marginal areas, can help counter soil consumption and the unrestrained spread of urbanization, to redevelop and improve the quality of open spaces, promoting new forms of fair economy by creating new forms of employment, to generate widespread active citizenship behaviour and boosting the care of the land. Urban agriculture practices, urban population growth and the spread of urbanization are well known phenomena that affect especially fringe areas. These phenomena are addressed with proposals aiming at environmental sustainability, including careful balance and multifunctionality to mitigate the impacts associated with human activities and / or with the countryside abandonment. The removal of agriculture has changed many factors including the hydrological system with increased volumes and peak of water runoff resulting in the release and transport of pollutants. Several European Directives have transposed the requirements of combating the degradation of the aquatic and terrestrial ecosystems, associated with the risk to human health and quality of territories. The management of floods, too often subject only to emergency response, requires, however, a number of long-term structural measures and actions aimed at prevention. In response to these needs some measures and techniques are developed including Best Management Practices (BMPs), Low Impact Development (LID), Water Sensitive Urban Design (WSUD), Sustainable Urban Drainage Systems (SUDS), Innovative Storm water Management. It is necessary, however, to develop approaches that are able to interact with the planning predictions and to systematise the actions of the care of the land done by the inhabitants with the control of the interventions’ sustainability.

XXII Conferenza Internazionale, VIVERE E CAMMINARE IN CITTÀ. NUOVI PARADIGMI, Brescia, 5 giugno 2015 AGRICOLTURA PERIURBANA E CURA DEL TERRITORIO Rita Romano, PhD in Tecnica Urbanistica, Roma Sapienza Claudia Mattogno, professore di urbanistica, Roma Sapienza Tema di riferimento: "Agricoltura e paesaggio" (tema n.3) Parole chiave: Territori intermedi; Agricoltura periurbana; Impatti antropici; Mitigazione dei rischi ambientali; Cura del territorio Abstract Il paper argomenta alcune condizioni generali della contemporaneità riferite alle aree di margine, dette anche territori intermedi. Sviluppa quindi alcune questioni aperte relative agli impatti e alle possibili strategie di mitigazione, inquadrando possibili innovazioni negli strumenti di governo del territorio, delineando in conclusione alcune sperimentazioni in corso e prospettive di ricerca. Oggi le aree urbane di margine rappresentano il capovolgimento del rapporto tradizionale tra la città e il territorio circostante rispetto al passato e possono essere considerate come uno dei paradigmi delle mutazioni profonde di relazioni tra le componenti del paesaggio. Relazioni che non sono solo fisiche, ma anche sociali, politiche, economiche, culturali. La velocità con cui le trasformazioni del territorio hanno scardinato i rapporti esistenti è maggiore rispetto alla velocità con cui la stessa operazione avviene a livello mentale, cognitivo, semantico ed interpretativo. Nonostante sia consistente il disallineamento tra modificazioni delle conformazioni spaziali, approcci interpretativi e conseguenti attività di governo del territorio, la disciplina si è rivolta verso tentativi di ri-nominazione di condizioni non più descrivibili, in maniera efficace, attraverso lessici e concetti consolidati. Osservando il paesaggio urbano, tuttavia, ci si rende conto come ancora molte aree aperte a ridosso dell'urbano non riescano più a mantenere la loro originaria funzione agricola, divenendo aree in abbandono o in attesa di future urbanizzazioni. In questi ambiti l'urbano e il rurale coesistono a pochi metri di distanza senza dialogo e con una condizione di "compresenza" che non implica relazione tra le parti, ma soltanto lo stare, il trovarsi, l'essere in un luogo contemporaneamente. Rispetto a tale condizione, il contributo cerca di suggerire alcuni orientamenti di pianificazione in termini di approcci e metodi affinché le aree urbane di margine possano divenire il luogo in cui sia possibile aprire il dialogo tra città e campagna in una inedita considerazione delle componenti del territorio e delle relazioni tra esse. Se da un lato, la disciplina urbanistica mostra un certo ritardo nel gestire dinamiche che interessano ambiti urbani come quelli di margine, dall'altro, sempre più numerose sono le iniziative di agricoltura urbana condotte da abitanti che riconoscono alle aree di margine e alla loro funzione agricola delle importanti e preziose risorse. Infatti, recenti esperienze mostrano come il recupero della funzione agricola, soprattutto in ambito periurbano e urbano, possa contribuire a contrastare il consumo di suolo e il dilagare dell’urbanizzazione, a riqualificare e migliorare la qualità degli spazi aperti, a incentivare nuove forme di economia solidale creando nuove forme di occupazione, a generare diffusi comportamenti di cittadinanza attiva e cura del territorio. Pratiche di agricoltura urbana, crescita della popolazione urbana e il dilatarsi della città sono fenomeni ormai noti e che interessano in particolar modo proprio le aree urbane di margine in quanto aree libere. A questi fenomeni si cerca di rispondere con proposte di sostenibilità ambientale, tra cui l’attenzione all’equilibrio e alla multifunzionalità verso la mitigazione degli impatti associati all’attività antropica e/o all’abbandono delle campagne. La rimozione del suolo agrario o naturale associata all’urbanizzazione ha alterato vari fattori dell’assetto naturale tra cui il sistema idrologico con incremento dei volumi e dei picchi di deflusso superficiale delle acque con conseguente rilascio e trasporto di inquinanti. Numerose direttive comunitarie hanno recepito le esigenze di contrastare il degrado degli ecosistemi acquatici e terrestri, associato al rischio per la salute umana e per qualità dei territori. La gestione degli eventi di piena, troppo spesso soggetti solo a interventi di emergenza, richiede, invece, una serie di provvedimenti strutturali a lungo termine e azioni mirate di prevenzione. In risposta a queste esigenze si sono sviluppate alcune misure e tecniche tra cui Best Management Practices (BMPs), Low Impact Development (LID), Water Sensitive Urban Design (WSUD), Sustainable Urban Drainage Systems (SUDS), Innovative Stormwater Management. Occorre, però, insistere nel delineare ed intensificare approcci che siano in grado di interagire con le previsioni dei sistemi di pianificazione prevalentemente in uso e di mettere a sistema la ricchezza delle azioni di cura del territorio da parte degli abitanti con il controllo della sostenibilità degli interventi che su di esso si svolgono.

Agricoltura periurbana e cura del territorio / Mattogno, Claudia; Romano, Rita. - STAMPA. - (2017), pp. 67-75. (Intervento presentato al convegno XXII Conferenza Internazionale "Vivere e camminare in città" tenutosi a Brescia nel 5 giugno 2015).

Agricoltura periurbana e cura del territorio

Claudia Mattogno
;
2017

Abstract

XXII Conferenza Internazionale, VIVERE E CAMMINARE IN CITTÀ. NUOVI PARADIGMI, Brescia, 5 giugno 2015 Peri-urban agriculture and the care of the land Rita Romano, PhD in Tecnica Urbanistica, Roma Sapienza University Claudia Mattogno, professor of Urban Design, Roma Sapienza University Abstract The paper discusses some general conditions related to contemporary fringe areas, also called intermediate territories. It develops some open issues related to the impacts and the possible mitigation strategies, framing possible innovations in territorial government, outlining some research perspectives and case studies. Nowadays urban areas margin represents the reversal of the traditional relationship between the city and the surrounding areas and can be considered as one of the paradigms of the profound changes between landscape’s different components; relationships that are not only physical, but also social, political, economic and cultural. The speed at which the transformations of the territory have undermined the relationship is greater than the rate at which the mental, cognitive, and semantic interpretation is done. Despite being significant the misalignment between changes in spatial conformations, interpretive approaches and consequent governmental activities, the discipline is facing attempts to give a new name to existing conditions no longer describable, effectively, through established lexicons and concepts. However, many fringe areas are no longer able to maintain their original agricultural function, becoming abandoned areas or areas waiting for future urbanization. In these areas, urban and rural environment co-exist just a few meters away without dialogue and with a state of "presence" that does not mean relationship between the parties, but only being in a place simultaneously. Therefore the paper tries to suggest some planning guidelines in terms of approaches and methods to ensure that urban fringe areas could become the place where the dialogue between the city and the countryside is open in an unprecedented view of territorial components and of the relationships between those components. While, the planning shows some delay in handling dynamics affecting urban fringe areas, on the other hand, more and more numerous are the initiatives of urban agriculture conducted by people who recognize their agricultural function as an opportunity to add important and valuable resources. Recent experiences show that the recovery of the agricultural function, especially in marginal areas, can help counter soil consumption and the unrestrained spread of urbanization, to redevelop and improve the quality of open spaces, promoting new forms of fair economy by creating new forms of employment, to generate widespread active citizenship behaviour and boosting the care of the land. Urban agriculture practices, urban population growth and the spread of urbanization are well known phenomena that affect especially fringe areas. These phenomena are addressed with proposals aiming at environmental sustainability, including careful balance and multifunctionality to mitigate the impacts associated with human activities and / or with the countryside abandonment. The removal of agriculture has changed many factors including the hydrological system with increased volumes and peak of water runoff resulting in the release and transport of pollutants. Several European Directives have transposed the requirements of combating the degradation of the aquatic and terrestrial ecosystems, associated with the risk to human health and quality of territories. The management of floods, too often subject only to emergency response, requires, however, a number of long-term structural measures and actions aimed at prevention. In response to these needs some measures and techniques are developed including Best Management Practices (BMPs), Low Impact Development (LID), Water Sensitive Urban Design (WSUD), Sustainable Urban Drainage Systems (SUDS), Innovative Storm water Management. It is necessary, however, to develop approaches that are able to interact with the planning predictions and to systematise the actions of the care of the land done by the inhabitants with the control of the interventions’ sustainability.
2017
XXII Conferenza Internazionale "Vivere e camminare in città"
XXII Conferenza Internazionale, VIVERE E CAMMINARE IN CITTÀ. NUOVI PARADIGMI, Brescia, 5 giugno 2015 AGRICOLTURA PERIURBANA E CURA DEL TERRITORIO Rita Romano, PhD in Tecnica Urbanistica, Roma Sapienza Claudia Mattogno, professore di urbanistica, Roma Sapienza Tema di riferimento: "Agricoltura e paesaggio" (tema n.3) Parole chiave: Territori intermedi; Agricoltura periurbana; Impatti antropici; Mitigazione dei rischi ambientali; Cura del territorio Abstract Il paper argomenta alcune condizioni generali della contemporaneità riferite alle aree di margine, dette anche territori intermedi. Sviluppa quindi alcune questioni aperte relative agli impatti e alle possibili strategie di mitigazione, inquadrando possibili innovazioni negli strumenti di governo del territorio, delineando in conclusione alcune sperimentazioni in corso e prospettive di ricerca. Oggi le aree urbane di margine rappresentano il capovolgimento del rapporto tradizionale tra la città e il territorio circostante rispetto al passato e possono essere considerate come uno dei paradigmi delle mutazioni profonde di relazioni tra le componenti del paesaggio. Relazioni che non sono solo fisiche, ma anche sociali, politiche, economiche, culturali. La velocità con cui le trasformazioni del territorio hanno scardinato i rapporti esistenti è maggiore rispetto alla velocità con cui la stessa operazione avviene a livello mentale, cognitivo, semantico ed interpretativo. Nonostante sia consistente il disallineamento tra modificazioni delle conformazioni spaziali, approcci interpretativi e conseguenti attività di governo del territorio, la disciplina si è rivolta verso tentativi di ri-nominazione di condizioni non più descrivibili, in maniera efficace, attraverso lessici e concetti consolidati. Osservando il paesaggio urbano, tuttavia, ci si rende conto come ancora molte aree aperte a ridosso dell'urbano non riescano più a mantenere la loro originaria funzione agricola, divenendo aree in abbandono o in attesa di future urbanizzazioni. In questi ambiti l'urbano e il rurale coesistono a pochi metri di distanza senza dialogo e con una condizione di "compresenza" che non implica relazione tra le parti, ma soltanto lo stare, il trovarsi, l'essere in un luogo contemporaneamente. Rispetto a tale condizione, il contributo cerca di suggerire alcuni orientamenti di pianificazione in termini di approcci e metodi affinché le aree urbane di margine possano divenire il luogo in cui sia possibile aprire il dialogo tra città e campagna in una inedita considerazione delle componenti del territorio e delle relazioni tra esse. Se da un lato, la disciplina urbanistica mostra un certo ritardo nel gestire dinamiche che interessano ambiti urbani come quelli di margine, dall'altro, sempre più numerose sono le iniziative di agricoltura urbana condotte da abitanti che riconoscono alle aree di margine e alla loro funzione agricola delle importanti e preziose risorse. Infatti, recenti esperienze mostrano come il recupero della funzione agricola, soprattutto in ambito periurbano e urbano, possa contribuire a contrastare il consumo di suolo e il dilagare dell’urbanizzazione, a riqualificare e migliorare la qualità degli spazi aperti, a incentivare nuove forme di economia solidale creando nuove forme di occupazione, a generare diffusi comportamenti di cittadinanza attiva e cura del territorio. Pratiche di agricoltura urbana, crescita della popolazione urbana e il dilatarsi della città sono fenomeni ormai noti e che interessano in particolar modo proprio le aree urbane di margine in quanto aree libere. A questi fenomeni si cerca di rispondere con proposte di sostenibilità ambientale, tra cui l’attenzione all’equilibrio e alla multifunzionalità verso la mitigazione degli impatti associati all’attività antropica e/o all’abbandono delle campagne. La rimozione del suolo agrario o naturale associata all’urbanizzazione ha alterato vari fattori dell’assetto naturale tra cui il sistema idrologico con incremento dei volumi e dei picchi di deflusso superficiale delle acque con conseguente rilascio e trasporto di inquinanti. Numerose direttive comunitarie hanno recepito le esigenze di contrastare il degrado degli ecosistemi acquatici e terrestri, associato al rischio per la salute umana e per qualità dei territori. La gestione degli eventi di piena, troppo spesso soggetti solo a interventi di emergenza, richiede, invece, una serie di provvedimenti strutturali a lungo termine e azioni mirate di prevenzione. In risposta a queste esigenze si sono sviluppate alcune misure e tecniche tra cui Best Management Practices (BMPs), Low Impact Development (LID), Water Sensitive Urban Design (WSUD), Sustainable Urban Drainage Systems (SUDS), Innovative Stormwater Management. Occorre, però, insistere nel delineare ed intensificare approcci che siano in grado di interagire con le previsioni dei sistemi di pianificazione prevalentemente in uso e di mettere a sistema la ricchezza delle azioni di cura del territorio da parte degli abitanti con il controllo della sostenibilità degli interventi che su di esso si svolgono.
cura del territorio; agricoltura periurbana; margini; pianificazione
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Agricoltura periurbana e cura del territorio / Mattogno, Claudia; Romano, Rita. - STAMPA. - (2017), pp. 67-75. (Intervento presentato al convegno XXII Conferenza Internazionale "Vivere e camminare in città" tenutosi a Brescia nel 5 giugno 2015).
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